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Fondo 

Santo Pietro

Origine

La nostra azienda è integrata in un complesso ben più ampio che appartiene alla famiglia da oltre due secoli, l’Azienda agricola Vergara Caffarelli, una delle più antiche realtà imprenditoriali del territorio costiero nebrodense.

Il fondo costituiva anticamente una pertinenza del monastero bizantino di S. Pietro di Deca (IX secolo d.c.) i cui ruderi si conservano ancora oggi all’interno dei suoi confini.

La proprietà era infatti parte di un complesso fondiario che la famiglia Cupane andò gradualmente costituendo durante il XIX secolo attraverso un’oculata strategia di acquisizioni che riguardarono i territori di Mirto, Caprileone, S. Marco e l’attuale Torrenova, ma anche Naso, Frazanò, Cesarò e San Fratello in minor misura. Gli appezzamenti di estensione variabile erano coltivati ad oliveto, gelseto, rovereto e piccole porzioni di vigne, seminativi semplici e alberati e nelle parti più alte erano presenti anche dei castagneti.

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Tra l'800 ed il '900

All’attuale configurazione si pervenne nel 1823, nei successivi 40 anni, una serie di opere di bonifica e di reindirizzamenti colturali che portarono alla scomparsa di gelseti, vigne e seminativi per lasciare posto ad oliveti con impianti a sesto regolare, la comparsa di impianti di agrumeto, lo sviluppo della zootecnia, cambiarono il volto dell’attività imprenditoriale, spostando gli interessi commerciali verso questa emergente area costiera. Tutto ciò avveniva in concomitanza con lo sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti; venivano infatti a quel tempo completate l’asse ferroviario e la strada statale Palermo - Messina (SS113), ad oggi una delle vie panoramiche più suggestive della Sicilia occidentale. La tenuta Santo Pietro prometteva sin da allora di avere grandi potenzialità produttive e per questo divenne ben presto non solo un’importante centro aziendale ma anche una residenza familiare, assumendo l’aspetto di dimora signorile. Fu quando la Baronessa Maria Cupane, sposata al Duca di Craco, Corrado Vergara Caffarelli (1912), alla morte del padre ne ricevette in eredità la proprietà (1926).

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Dal '900 ad oggi

A partire dai primi del ‘900 dunque, Santo Pietro subisce un radicale cambiamento, divenendo il centro produttivo e direzionale di una nuova azienda a gestione autonoma. Ad oggi la tenuta è giunta a noi dai nonni materni già Fortunato X° Duca di Craco (1914-1997), figlio di Maria Cupane, e sua moglie la Duchessa Beatrice Pasqualino di Marineo (1915-2016), costituita da un’ampia estensione di terreno prevalentemente coltivato ad ulivi, giardini di agrumi, ortive e di recente introduzione i frutti tropicali; nel fondo permangono la casa padronale adibita a residenza estiva e struttura a ricezione turistica; le case coloniche divenute anch’esse residenze abitative e in parte strutture ricettive; l’antico Frantoio con macine in pietra, che negli anni più recenti è divenuto uno spazio polifunzionale, che consta di un’aula multimediale; infine troviamo il magazzino dove in origine l’olio extravergine d’oliva prodotto veniva sapientemente conservato in giare di terracotta e attualmente divenuto un piccolo Museo dell’Olio e della tradizione contadina.

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